La legge sulle unioni civili è approdata ieri nell’aula della Camera per quello che dovrebbe essere il rush finale, con l’approvazione definitiva forse già giovedì.
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Il governo porrà molto probabilmente la questione di fiducia già domani, per evitare i trabocchetti rappresentati da alcuni voti segreti. “il Parlamento si appresta a cancellare decenni di brutte figure”, ha detto Micaela Campana nella relazione introduttiva di ieri. In favore del provvedimento la maggioranza, compresi i centristi di Ap: anche Paola Binetti ha annunciato il suo si’ alla fiducia e al massimo l’astensione sul voto finale (il regolamento della Camera distingue i due voti). Potrebbe astenersi o uscire dall’Aula sul voto finale qualche cattolico del Pd, e l’unico pronto addirittura non votare la fiducia è Gianluigi Gigli (Ds-Cd), che e’ anche presidente del Movimento per la vita. Ma in realtà il grosso dei cattolici, è soddisfatto del compromesso. Secondo Maurizio Lupi, capogruppo di Ap, la legge potrebbe addirittura tradursi in uno stop alla giurisprudenza di alcuni Tribunali per i minori che hanno riconosciuto la step child adoption. Di tutt’altro parere Massimo Gandolfini, portavoce del Family day che per un giorno ha indossato le vesti del Prefetto della Congregazione della dottrina della Fede, ed ha “processato” Matteo Renzi sul suo “grado” di cattolicità. Ma lo ha anche attaccato su un aspetto assai più concreto, annunciando che il 28 maggio trasformerà il Movimento del Family day in un Comitato per il No al referendum.
“Il Papa mi ha incoraggiato ad andare avanti”, ha detto riferendosi al suo recente incontro con Francesco. Si prevedono imbarazzi nella Cei e Oltretevere. La legge ha chiaramente i tratti di un compromesso, e ciò si vede molto bene anche in aula: Alessandro Zan (Pd) plaude la legge, mentre Michela Marzano la critica (“il principio di uguaglianza è stato violato”), anche se la voterà per poi lasciare il Pd. “Credo si possa dire con grande soddisfazione – ha detto il ministro Andrea Orlando – che si tratta di una conquista di rilevanza storica per i diritti civili nel nostro Paese”. Parere condiviso dal ministro Maria Elena Boschi, che aggiunge: “Per quel che mi riguarda questa legge è un motivo valido per giustificare il mio impegno in politica”. L’interrogativo che si pone a questo punto è: quale sarà il prezzo del sostegno dei cattolici “moderati” di Ap? Come diceva ieri Binetti, questo gruppo chiede con insistenza a Renzi di mettere la parola fine ai provvedimenti sui diritti civili, di sbarrare quindi la strada alla riforma delle adozioni e all’estensione del matrimonio civile. Per non parlare della sensibilizzazione nelle scuole. Di certo, sta per aprirsi nel Paese una stagione culturale molto intensa.
La redazione
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Fonte: ANDDOS NEWS