comunali2106In occasione delle elezioni comunali che si terranno domenica 5 giugno 2016, Anddos ha rivolto alcune domande ai candidati delle più grandi città italiane al voto, con l’intento di far conoscere alla propria base associative le varie posizioni sui temi dei diritti civili, della sessualità e delle libertà individuali. Sono arrivate le risposte dei candidati Sala per Milano, Giachetti e Fassina per Roma, De Magistris per Napoli, Napoli e Levi di Torino.

Queste le domande rivolte ai candidati:

-Cosa ne pensa della legge sulle unioni civili che si appresta ad essere approvata alla Camera?

– Cosa prevede il suo programma in merito ai diritti civili, ai temi delle discriminazioni e della sessualità consapevole (prevenzione IST)?

– Ha dato spazio a candidati LGBTI nella sua lista?

– Conosce Anddos e le altre associazioni LGBTI del suo territorio?

– Promuoverà una sinergia delle istituzioni con le realtà locali impegnate su queste tematiche?

Ecco le risposte. Buona lettura!

Schermata 2016-06-02 alle 14.42.08Giuseppe Sala – Candidato Sindaco di Milano

Cosa ne pensa della legge sulle unioni civili che si appresta ad essere approvata alla Camera?

Mi sembra che questa legge rappresenti un passo in avanti importante sulla strada del riconoscimento dei diritti delle coppie. Ne sono felice perché è un risultato atteso da tanto tempo. Parlando di Milano, nei miei programmi, dico sempre che il suo posto è tra le città più sviluppate e moderne d’Europa e del mondo. Lo deve essere anche sul piano dei diritti. Abbiamo molto lavoro da fare in questo campo, partendo da basi solide. Negli ultimi cinque anni Milano è diventata la capitale italiana dei diritti. Nel 2011, nella prima riunione di giunta il sindaco Giuliano Pisapia ha firmato la delibera in cui il Comune patrocinava la manifestazione del gay pride nel corteo del 25 giugno di quell’anno. E con deliberazione n. 30 del 26 luglio 2012 il Consiglio Comunale ha approvato il Regolamento sull’istituzione del Registro delle Unioni Civili. E’ una strada su cui intendo proseguire.

Cosa prevede il suo programma in merito ai diritti civili, ai temi delle discriminazioni e della sessualità consapevole (prevenzione IST)?

Intendo continuare e rafforzare il lavoro fatto negli ultimi anni con ancora più determinazione, rafforzando alcuni strumenti che già ci sono, come la Casa dei diritti e il Piano anti-discriminazione del Comune, iniziato nel 2015 e che dobbiamo completare.
In particolare dobbiamo lavorare per arrivare alla creazione di uno sportello dedicato alla promozione dei diritti LGBTI; rafforzare la collaborazione con ed il sostegno all’AGEDO; investire in un piano di formazione del personale del Comune, per diffondere una educazione ai diritti. Dobbiamo portare avanti una lotta senza quartiere agli stereotipi in scuole, aziende, tra i giovani ed il personale educante. e il personale educante.

Per maggiori informazioni, potete consulare il programma completo qui www.beppesala.it/ogni-giorno-unidea/

Ha dato spazio a candidati LGBTI nella sua lista?

Certamente. Ci sono alcune personalità di valore che da tempo lottano nel campo LGBTI e che stanno correndo nelle liste del centrosinistra a sostegno della mia candidatura a sindaco. Credo che siano indispensabili i loro punti di vista e le loro esperienze per fare bene nel futuro.

Conosce Anddos e le altre associazioni LGBTI del suo territorio?

Ne conosco l’esistenza ma non ho avuto il piacere di collaborarci direttamente. Credo che il compito di un Sindaco e dei suoi collaboratori sia quello di conoscere tutte le realtà attive in città, ascoltando le istante di tutti i portatori di interessi qualificati. Sarò felice di approfondire la vostra conoscenza, alla prima occasione utile..

Promuoverà una sinergia delle istituzioni con le realtà locali impegnate su queste tematiche?

Le politiche sui diritti non sono soltanto norme scritte, ma vivono ogni giorno. Ed ogni giorno i diritti acquisiti vanno difesi, vanno fatti camminare. Devono diventare opportunità per ogni individuo. Per questo la relazione tra istituzioni e realtà locali è indispensabili. Il Comune deve sapersi organizzare per costruire reti di relazioni tra soggetti e associazioni per lavorare in profondità e più efficacemente sul tema dei diritti.

Schermata 2016-06-02 alle 14.42.53Roberto Giachetti – Candidato Sindaco di Roma 

Cosa ne pensa della legge sulle unioni civili approvata alla Camera?

La legge Cirinnà rappresenta un importantissimo passo in avanti verso la piena uguaglianza giuridica. Abbiamo colmato un ritardo molto grave rispetto a tutti gli altri paesi europei che assicurano una quadro normativo moderno e inclusivo ai propri cittadini. Era un ritardo che era un grave vulnus sul piano dei diritti civili, qualcosa che ci teneva indietro. E devo dirle mi dispiace per i partiti che non hanno capito l’importanza di questo passaggio e non hanno voluto condividere con il Partito Democratico questo evento storico, mi riferisco sia alla destra che al Movimento Cinque Stelle.

Cosa prevede il suo programma in merito ai diritti civili, ai temi delle discriminazioni e della sessualità consapevole (prevenzione IST)?
Guardi oltre ad una posizione personale di massima apertura sui diritti io sono profondamente convinto che una città che include, che tutela i diritti sia anche una città più dinamica, più innovativa, in cui si vive meglio. E per una ragione semplice. Sono queste le città più pronte a recepire il nuovo, a cogliere quello che accade nel mondo. E noi vogliamo che la Roma del futuro sia così. Anche per questo ho pensato nel mio programma ad una Roma in prima linea sui diritti, a partire dalle politiche LGBT. Vogliamo un Comune protagonista su questo tema: un’Amministrazione che assicuri politiche sociali adeguate, sostenga progetti per la realizzazione di spazi culturali, mostre, cinema, teatro e di tutte le forme artistiche che si propongono di diffondere una cultura dell’inclusione e delle differenze a partire dalle scuole e dall’attenzione che i servizi comunali e municipali devono dare ai bisogni di tutti. Vogliamo che Roma sia un punto di riferimento nel mondo. Da alcuni anni le IST sono in aumento. E’ passato il messaggio, sbagliato, che di HIV non si muore più, e i giovani prendono meno precauzioni. Dovremo lavorare con le scuole e con le associazioni.

Ha dato spazio a candidati LGBTI nella sua lista? 

Si, ma in quanto candidati eccellenti a prescindere dalla loro identità di genere. Tutti i miei candidati sarebbero eccellenti consiglieri comunali di tutte le romane e tutti i romani

Conosce Anddos e le altre associazioni LGBTI del suo territorio?

Sono stato capo di gabinetto del Sindaco alla fine degli anni 90 ed ho conosciuto tutti i protagonisti dell’associazionismo gay da quegli anni. È una comunità che ho visto crescere e che ho seguito negli anni. Penso che sia una realtà di grande interesse e coraggio. E sono contento che il lavoro di tanti anni stia finalmente pagando.

Promuoverà una sinergia delle istituzioni con le realtà locali impegnate su queste tematiche?
E’ essenziale. Senza il rapporto con le realtà locali tutto rimane per aria, non atterra lì dove i problemi ci sono. E’ in piena collaborazione con il mondo dell’associazionismo promuoveremo specifiche campagne e iniziative di informazione e comunicazione per contrastare ogni forma di discriminazione con speciale attenzione al mondo della scuola. Una linea di lavoro sarà dedicata all’avvio di rapporti con altre amministrazioni europee su questo tema ed allo scambio di buone pratiche. Anche su questo penso ad una Roma integrata nella dimensione europea. Anche per evitare ritardi come quello appena colmato, dopo anni, con la Legge Cirinnà.

Schermata 2016-06-02 alle 14.45.02Stefano Fassina – Candidato Sindaco di Roma 

Cosa ne pensa della legge sulle unioni civili che si appresta ad essere approvata alla Camera?

La Legge sulle Unioni Civili, recentemente approvata dal Parlamento anche con i voti di Sinistra Italiana, segna un punto di inizio, un passo verso la giusta direzione. Abbiamo votato a favore del provvedimento, pur votando contro la fiducia al Governo, perché ci sono migliaia di persone che, per colpa dell’ipocrisia di una certa politica, hanno consumato le loro vite nell’attesa. Un avanzamento dei diritti, dunque, che è frutto anche del nostro lavoro in questi anni. Ora è necessario vigilare affinché la legge venga applicata subito senza furbizie burocratiche. Continueremo, inoltre, ad impegnarci per una legge contro l’omofobia, da troppo tempo insopportabilmente sepolta al Senato e perché si affronti prima o poi il nodo delle adozioni.

Cosa prevede il suo programma in merito ai diritti civili, ai temi delle discriminazioni e della sessualità consapevole (prevenzione Infezioni Sessualmente Trasmissibili)?

Mi impegnerò per mettere al centro dell’azione amministrativa le linee programmatiche contenute nella “Carta di intenti” della Rete Ready (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere), a cui la Capitale e numerosi Municipi hanno da tempo aderito, promuovendo politiche per rispondere ai bisogni delle persone lgbti, contribuendo a migliorarne la qualità della vita e creando un clima sociale di rispetto e di confronto libero da pregiudizi. Il lavoro di promozione sociale, di lotta alle discriminazioni e di prevenzione portato avanti negli ultimi 40 anni dalle associazioni lgbti ha oggettivamente migliorato la qualità della vita delle persone omosessuali e transessuali ma episodi di discriminazione, di esclusione e di violenza sono ancora all’ordine del giorno. L’approvazione ‪il 28 gennaio del 2015 della Delibera n. 1, con la quale è stato istituito il Registro delle Unioni Civili nel Comune di Roma, ha contribuito inoltre ad aprire il dibattito nel paese su i diritti civili e di cittadinanza. Ma c’è ancora molto da fare per arrivare ad una compiuta uguaglianza formale e sostanziale tra cittadini. Va resa ancora più organica, quindi, la collaborazione tra associazioni di volontariato e amministrazione capitolina.

Ha dato spazio a candidati LGBTI nella sua lista?

L’impegno per i diritti civili e di cittadinanza rappresenta una delle nostre priorità politiche. Nella lista “Sinistra per Roma” abbiamo candidato al Comune di Roma Andrea Maccarrone e nel I Municipio Mauro Cioffari. Attivisti del Movimento lgbti da tempo impegnati nelle lotte di emancipazione e di liberazione delle persone omosessuali e transessuali.

Conosce Anddos e le altre associazioni LGBTI del suo territorio?

Conosco sia la vostra associazione che altre associazioni impegnate per il riconoscimento dei diritti civili e per il miglioramento della qualità della vita delle persone lgbti. Quotidianamente svolgete un’azione sociale, culturale e politica, che rende Roma una città più accogliente ed inclusiva.

Promuoverà una sinergia delle istituzioni con le realtà locali impegnate su queste tematiche?

Sono convinto che il lavoro svolto dalle associazioni lgbti sia una risorsa per tutta la città. Conosco le esperienze culturali, sociali, ludiche e aggregative volte a contrastare l’omofobia e la transfobia e a migliorare la qualità della vita delle persone, che avete portato avanti in collaborazione con le scuole, con i centri anziani, con le ASL. Dovere dell’amministrazione comunale è quello di promuovere una sinergia con queste realtà.

Pensa di intervenire nella formazione delle forze dell’ordine affinché siano preparate ad intervenire con cognizione di causa in casi di discriminazioni e/o violenze omotransfobiche?

Corsi di formazione e di informazione per i dipendenti del Comune di Roma (uffici anagrafici, urp, scuola, ecc.) e per gli agenti della Polizia di Roma Capitale sui temi dell’omosessualità e del transessualismo sono già stati organizzati dalle precedenti amministrazioni capitoline. Si è trattato, tuttavia, di esperienze sporadiche e non continuative organizzate in collaborazione con le associazioni lgbti. Ritengo necessario dare seguito a questo tipo di corsi poiché arricchiscono ulteriormente la professionalità dei dipendenti comunali e valorizzano il lavoro svolto, sul terreno della prevenzione e dell’informazione, dalle associazioni lgbti.

Schermata 2016-06-02 alle 14.47.55Luigi De Magistris – Candidato Sindaco di Napoli 

(Il candidato ci ha risposto con questa lettera, che riportiamo integralmente)

Gentile Presidente,

La ringrazio per la sua lettera e per le sue domande, che mi sollecitano su una questione che mi è particolarmente cara, anche per formazione personale: l’uguaglianza dei cittadini. E non dico soltanto uguaglianza sotto il profilo giuridico, fondamentale in ogni stato di diritto; ma anche uguale dignità, uguale considerazione, uguale peso civico.

La legge sulle unioni civili, che è stata ormai approvata dal parlamento, viene salutata da molte associazioni lgbt come un passo significativo che ha fatto fuoriuscire il nostro Paese dalla palude della discriminazione in cui, buon ultimo nel mondo occidentale, ancora sguazzava con la compiacenza delle forze più retrive. Si tratta tuttavia a mio parere di una legge che non può ancora ritenersi un punto di arrivo soddisfacente. Quando nel 1999 la Francia approvò i Pacs, essi costituivano un’opportunità di unione giuridica per tutte le coppie adulte; diciassette anni dopo, mentre il mondo occidentale viaggia verso il matrimonio egualitario, noi abbiamo istituito una legge speciale solo per regolare i legami fra persone dello stesso sesso. La mia sensibilità giuridica mi fa avvertire la frizione, almeno di principio, con l’articolo 3 della Costituzione. Ho trovato poi insopportabile il compromesso che ha portato alla cancellazione della “stepchild adoption”: per compiacere l’elettorato più reazionario si sono privati migliaia di bambini del diritto ad avere due genitori.

In merito ai diritti civili, come lei saprà siamo stati nel febbraio 2012 la prima grande città d’Italia ad istituire il registro delle unioni civili, che danno accesso ad alcuni diritti concreti in ambito comunale. Abbiamo trascritto alcuni matrimoni egualitari contratti all’estero e la duplice genitorialità di un bambino, figlio di due donne sposate in Spagna. Ma le possibilità normative di un sindaco sulla materia sono abbastanza limitate e si scontrano quasi sempre con la resistenza di altri poteri istituzionali; spesso i conflitti finiscono dinanzi al giudice. Come sindaco m’impegno costantemente a spendere l’autorevolezza delle istituzioni per rafforzare la dignità civile delle persone lgbt. Come sindaco sono stato alla testa di tutti i Pride che si sono tenuti a Napoli durante il mio mandato; e sono stato il primo sindaco di Napoli a visitare la sede cittadina di Arcigay, con i cui ragazzi ho un ottimo rapporto, sia personale, sia istituzionale.

Come comune collaboriamo con le associazioni del territorio e con l’università in diversi progetti contro l’omo-transfobia e contro le discriminazioni; abbiamo realizzato a Palazzo San Giacomo, sede del comune, un seminario di orientamento contro la fandonia delle “teorie gender”, con l’assessorato alla scuola e l’università; abbiamo collaborato con Arcigay per il primo progetto nazionale di formazione dei vertici delle forze dell’ordine su tematiche lgbt. Abbiamo sostenuto iniziative per l’integrazione delle persone omosessuali e transessuali nel mondo del lavoro e contro l’omofobia a scuola; lo scorso anno abbiamo invitato Stuart Milk a testimoniare la battaglia per i diritti in un contesto così diverso come quello degli Stati Uniti.

Come sindaco ho diffuso una circolare a tutti i presidi ospedalieri per il ricovero dignitoso delle persone transessuali. Sulla sessualità consapevole abbiamo aderito al progetto Safebook, diffuso nelle scuole medie e superiori, e abbiamo collaborato con Arcigay su progetti di prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. Se crede, può trovare un’ampia documentazione del lavoro svolto in questi anni sulla web tv istituzionale del Comune (http://multimediale.comune.napoli.it).

Oggi Napoli è la città italiana che vanta i maggiori incrementi di afflusso turistico: oltre il 100% di crescita negli ultimi cinque anni. Abbiamo classificato la città in otto distretti tematici, qualificando l’offerta culturale della città, e uno di questi riguarda il turismo lgbt (http://www.vivere.napoli.it/naples-experience/): siamo oggi l’unica grande città del nostro Paese ad aver fatto questa scelta, apprezzata sia in Italia che all’estero. Credo che oggi siamo la città italiana più vicina alle istanze della comunità lgbt, e prova ne è il fatto che l’anno scorso il congresso nazionale di Arcigay per la prima volta nella sua storia si è tenuto a Napoli.

Quest’anno, credo un fatto inedito nella nostra città, la lista del sindaco darà spazio a una quota importante di candidati lgbt, omosessuali e transessuali, sia per il consiglio comunale sia per le municipalità; ritengo che questo sia il compimento naturale di cinque anni di lavoro comune per espandere i diritti e rompere le barriere della disuguaglianza. Da questo punto di vista mi piace pensare che Napoli, città con una tradizione millenaria di accoglienza e di convivenza, rappresenti nel Paese un modello all’avanguardia di comunità aperta, che si arricchisce con l’ibridazione delle esperienze civili; plurale nei modelli di felicità e di esistenza, e in libero cammino verso l’eguaglianza di tutti i cittadini.

Conosco abbastanza bene le associazioni lgbt cittadine con cui il Comune ha collaborato in questi cinque anni. Mi dispiace ammettere che conosco Anddos appena di nome; mi farà piacere se lei vorrà darmi maggiori informazioni sulla vostra attività.

Il prossimo 28 maggio ci sarà il Pride a Napoli e io naturalmente sarò orgogliosamente alla testa del corteo. Sarebbe un piacere se lei venisse a marciare con noi.

Schermata 2016-06-02 alle 14.49.03Osvaldo Napoli – Candidato Sindaco di Torino 

Cosa ne pensa della legge sulle unioni civili che si appresta ad essere approvata alla Camera?
La posizione della mia forza politica è come noto, quella a favore della famiglia basata sul matrimonio. Ma sarebbe antistorico pensare di non ampliare i diritti ad altre tipologie di unione. Quindi una legge sulle unioni civili è necessaria affinchè l’Italia su questo tema non sia il fanalino di coda rispetto ad altri paesi. Sono personalmente favorevole all’apertura sul fronte dei diritti delle coppie omosessuali ma non condivido la stepchild adoption e l’equiparazione con il martrimonio. Detto questo sono convinto che su temi di questo tipo una forza politica non debba imporre una scelta ma lasciare la più ampia libertà di coscienza.

Cosa prevede il suo programma in merito ai diritti civili, ai temi delle discriminazioni e della sessualità consapevole (prevenzione IST)?
Oltre alle considerazioni appena espresse, l’impegno sui diritti è prioritario. Nel caso diventassi sindaco è mia intenzione promuovere un maggiore coordinamento tra le efficientissime e numerose associazioni di volontariato che operano in città e le istituzioni, per promuovere nuove iniziative a favore della libertà di opinione, delle minoranze, contro ogni forma di violenza e discriminazione sia essa politica, religiosa, sessuale o razziale. Sui temi specifici come la sessualità consapevole, che riguardano la sfera più personale delle coppie, sono per l’assoluta libertà di coscienza.

Ha dato spazio a candidati LGBTI nella sua lista?
La lista di Forza Italia al Comune di Torino è stata aperta a chiunque intendesse proporsi e fosse ritenuto portatore di idee e progetti nei vari ambiti della vita della città. In questa tornata non ci sono candidati Lgbt, non per scelta ma solo perchè non si è presentata l’opportunità tra le persone che si sono proposte e che abbiamo incontrato. In passato abbiamo avuto ad esempio candidati esponenti di associazioni per i diritti gay.

Conosce Anddos e le altre associazioni LGBTI del suo territorio?
Certamente. Torino e il Piemonte hanno una profonda tradizione sulla tutela dei diritti. Da un anno il Consiglio regionale si è dotato di un Comitato dei diritti umani che, così come già da decenni stanno facendo gli organismi consultivi dell’Assemblea piemontese, segue con attenzione tutte le tematiche legate a ogni tipo di discriminazione. L’associazionismo è uno dei motori della vita della nostra città e deve essesre sostenuto con determinazione dal mondo delle istituzioni.

Promuoverà una sinergia delle istituzioni con le realtà locali impegnate su queste tematiche?
Il tema dei diritti, dei diritti di tutti, è centrale nel mio programma, poiché Torino è tra l’altro una grande città multietnica, da sempre “laboratorio” sociale. La presenza di persone provenienti da decine di Paesi del mondo è una realtà consolidata, alla quale ci si deve approcciare con il rispetto delle prerogative e della libertà di ciascuno. Una realtà che rafforza la richiesta di attenzioni sempre maggiori sulle tematiche del diritto che voi affrontate ogni giorno. Per questo anche le iniziative portate avanti dalla vostra e da altre associazioni saranno seguite con la massima attenzione.

Pensa di intervenire nella formazione delle forze dell’ordine affinché siano preparate ad intervenire con cognizione di causa in casi di discriminazioni e/o violenze omotransfobiche?
Ritengo che la presenza da anni a Torino di associazioni, eventi e manifestazioni dedicate al rispetto e alla promozione dei diritti in tutti gli ambiti (si pensi alle stanze di aiuto alle donne vittime di violenza allestite presso questura e carabinieri) sia tale per cui le forze dell’ordine nella nostra città abbiano in materia una forte sensibilità. Ogni nuova iniziativa in tale senso è comunque benvenuta e da sostenere.

Schermata 2016-06-02 alle 14.50.31Mario Cornelio Levi – Candidato Sindaco di Torino 

Cosa ne pensa della legge sulle unioni civili che si appresta ad essere approvata alla Camera?

Prima di rispondere puntualmente alle vostre domande devo premettere che personalmente e come Italia dei Valori considero l’argomento dell’uguaglianza dei diritti e quindi del rispetto dell’articolo della Costituzione che bandisce ogni forma di discriminazione come un punto fermo di quanto contenuto nelle nostre parole chiave: Legalità, Trasparenza, Sicurezza. Ciò premesso: sulla legge in approvazione alla Camera penso che sia troppo “timida”. Manca il coraggio di affrontare compiutamente l’argomento ed è un miscuglio di compromessi che non possono soddisfare le aspettative di un paese che si dice civile. Nella mia quaità di uffciale di stato civile come Presidente di una Circoscrizione di Torino durante i miei due mandati ho celebrato più di 600 matrimoni e la mia aspettativa è quella di poter celebrare anche matrimoni fra omosessuali perchè considero il legame matrimoniale basato sull’amore senza distinzione di sesso, religione o razza.

Cosa prevede il suo programma in merito ai diritti civili, ai temi delle discriminazioni e della sessualità consapevole (prevenzione IST)?

 come detto in premessa il mio programma non prevede particolare riferimenti in merito ai diritti civili, ai temi delle discriminazioni e della sessualità consapevole proprio perchè il programma è rivolto alle problematiche di tutti i cittadini senza alcuna forma di discriminazione

Ha dato spazio a candidati LGBTI nella sua lista?

ho scelto i candidati sulla base della loro onestà, correttezza e aderenza ai principi dell’ Italia di Valori senza indagare sulle loro tendenze sessuali, religiose o altro. L’unico vincolo che ho considerato era il sesso anagrafico poichè per legge almeno un terzo di candidati deve essere di sesso femminile, Quindi la risposta è “non so se sono presenti cadidati LGBTI” proprio pechè non ho indagato; se qualcuno dei miei candidati rientrasse in questa “categoria” non potrei che esserne contento purchè rispecchi le basi indicate all’inizio della risposta

Conosce Anddos e le altre associazioni LGBTI del suo territorio?

Non conosco Anddos  ma conosco alcune associazioni che collaborano col Comune

Promuoverà una sinergia delle istituzioni con le realtà locali impegnate su queste tematiche?

ritengo che un’amministrazione abbia il dovere di collaborare con tutte le realtà del territorio e , come detto, in Comune esiste un settore apposito per le tematiche da voi rappresentate che Torino riconosce anche con un film festival dedicato. Penso che questa collaborazione non vada disconosciuta ma potenziata

Pensa di intervenire nella formazione delle forze dell’ordine affinché siano preparate ad intervenire con cognizione di causa in casi di discriminazioni e/o violenze omotransfobiche?

come Circoscrizione che presiedo abbiamo impostato numerosi progetti con le scuole contro ogni forma di discriminazione sessuale, religiosa o razziale, non conosco la situazione e la preparazione delle forze della Polizia Municipale, ma ritengo che la loro azione debba essere improntata alla salvaguardia di tutti i cittadini e quindi sono favorevole a che si dia loro una formazione specifica per affrontare i casi di discriminazione anche alla luce di recenti vergognosi episodi di intolleranza portati alla luce dalla stampa
Spero di aver soddisfatto quanto da voi richiesto e mi dichiaro disponibile ad eventuali approfondimenti.
cordialmente

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Fonte: ANDDOS NEWS