Una bella iniziativa durante la settimana contro l’omo-trasnfobia: Il progetto della fotografa Jessica Guidi parte dall’esperienza vissuta negli ultimi mesi, nelle piazze, nei sit in e nei presidi che hanno accompagnato, spesso con sentimenti contrastanti, l’approvazione della legge sulle unioni civili. Sul sito Produzioni dal basso è partita la campagna di crowd funding del progetto. Riportiamo a seguire la descrizione dell’autrice.
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Il Risveglio è un progetto fotografico che documenta le manifestazioni di lotta del movimento omosessuale italiano durante l’iter del Ddl Cirinnà: dalla manifestazione Svegliati Italia del 23 Gennaio 2016 a quella del 5 Marzo a Piazza del Popolo e a tutti i presidi del movimento al Senato, fino a Montecitorio l’11 Maggio.
Le foto costituiscono un reportage figlio dell’emozione che ho provato il 23 Gennaio, quando diverse centinaia di migliaia di persone di ogni età ed orientamento sessuale sono scese insieme in Piazza al Pantheon per rivendicare parità di diritti.
Gli scatti oltre a documentare questi mesi di lotte vogliono anche restituire un’immagine identitaria della comunità lgbt meno stereotipata di quella normalmente catturata dai media. Questo progetto costituisce così al contempo un memento e un incoraggiamento per le lotte a venire, mantenendo viva la questione dei diritti civili anche in futuro.
Il progetto fotografico rientra in un’immagine coordinata che prevede oltre alla mostra itinerante a partire da Roma, anche un sito Internet e un fotolibro.
La mostra, che sarà costituita da circa 40 foto stampate in b/n e a colori con carta fine art, sarà suddivisa in sezioni ispirate ai cinque stadi di un movimento indicati da Ghandi.
*Ciascun movimento valido passa per cinque stadi, l’indifferenza, lo scherno, le ingiurie, la repressione e il rispetto. Per qualche mese abbiamo raccolto indifferenza. Poi il viceré graziosamente si burlò di noi. Le ingiurie, compreso il travisamento, sono state all’ordine del giorno. I governatori provinciali e la stampa contro la non collaborazione hanno accumulato sul movimento tutte le calunnie di cui sono stati capaci. Ora viene la repressione, per il momento in forma ancora discretamente mite. Ogni movimento che sopravvive alla repressione, dura o moderata, invariabilmente ispira il rispetto, che è un altro nome del successo. Se siamo fedeli, questa repressione può essere considerata un segno sicuro di prossima vittoria. Ma, se siamo fedeli, non ci lasceremo intimidire né ci vendicheremo con ira e violenza. La violenza è un suicidio.
[Mohandas K. Gandhi, Antiche come le montagne, punto 9, riflessione 51]
BIO DELL’AUTRICE
Nasco nel ’78 e mi scopro vent’anni dopo nella camera oscura di una scuola di fotografia del Comune di Roma. Scopro Jessica, insieme al valore dell’istante; scopro che un pensiero e un modo di sentire si può agire anche attraverso la fotografia. Tutti i miei studi, da quelli in Scienze della Comunicazione al pianoforte, convergono li, nella lente di una reflex analogica: inizio subito a fotografare concerti ed è forse qui che imparo davvero ad ascoltare con gli occhi. Pochi anni dopo il mio sguardo si nutre di una realtà nuova grazie all’incontro con il Buddismo e più tardi con quei luoghi più reali dell’irrealtà che sono i set cinematografici. E ora il reportage, un dovere e un’esigenza, la mia: quando fotografi entri nell’intimità mentre racconti la vita. E questo ti costringe ad abbandonare i pregiudizi e ascoltare quello che accade. E ascoltarti. Saper scrivere con la luce è un privilegio.
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Fonte: ANDDOS NEWS