epa05486957 Rachele Bruni of Italy poses with her Silver medal during the medal ceremony for the Rio 2016 Olympic Games women's 10km marathon swimming at Fort Copacabana in Rio de Janeiro, Brazil, 15 August 2016.  EPA/PATRICK B. KRAEMER

EPA/PATRICK B. KRAEMER

di Alessandro Paesano – La nuotatrice Rachele Bruni ha vinto la medaglia d’argento nella 10 km di fondo alle Olimpiadi di Rio.
Per le quasi due ore di gara in mare aperto Bruni ha tampinato la francese Aurelie Muller che nello sprint finale ha sgomitato e per questo è stata squalificata, facendole guadagnare l’argento invece del bronzo.
L’oro è andato all’olandese Sharon van Rouwendaal con il tempo di 1:56:32.1, Bruni invece ha concluso con un tempo di 1:56:49.5.

337256-thumb-full-bruni150816Dedico questa vittoria alla mia famiglia, all’esercito, al mio allenatore e a Diletta, che mi hanno seguito e sostenuto, ha dichiarato con semplicità la nuotatrice dopo la vittoria.

Diletta è la sua compagna ed è più che naturale che Bruni abbia dedicato una vittoria così importante anche alla donna che ama.
Con semplicità e schiettezza, senza categorie, senza etichette.
Nessun “amore omosessuale”, nessuna professione di lesbicità e non certo per pudore o reticenza ma perché quando amiamo ci riferiamo alla persona amata per nome non certo per il genere o per l’orientamento sessuale.

094510434-58ecb62d-2e04-45e2-82e4-2ed8477e9052La dedica di Bruni a Diletta è speciale non perché in questo modo Rachele “si è dichiarata omosessuale” (lo sanno tutti ma non ho mai fatto “comig out” ha detto Bruni) ma perché ha osato nominare quell’amore che non osa dire il suo nome.
Un nome che non è omosessualità  ma, più teneramente, quello della persona amata, quello di Diletta.

Dinanzi tanta schiettezza e tranquillità i giornalisti hanno incalzato ribadendo che nello sport magari ci vuole coraggio ma Bruni ha risposto che lei non pensa alle persone che hanno pregiudizi ma alla sua passione, il nuoto, e alle persone che le vogliono bene.

Ha torto chi non vede in questo modo di parlare di sé e della propria affettività un atto politico perché quello di Rachele è un gesto molto importante che diventa un esempio alternativo e concreto al coming out puro e semplice.

Invece di dichiarare la propria omosessualità (o bisessualità) si dice direttamente che si ama quella determinata persona che, toh,  è dello stesso sesso.

rachele-bruni-675Oggi chi è reticente nel fare coming out perché “non vuole farne una dichiarazione di principio” non ha più scuse: Rachele Bruni ha dimostrato che basta parlare di chi si ama e si ottiene la stessa visibilità, la stessa dignità, lo stesso riconoscimento, ma senza etichette.

Rivedremo Rachele Bruni a ottobre, in Cina, in due tappe di coppa del mondo.

L’articolo Rachele Bruni dedica la medaglia olimpica alla compagna Diletta, ma non chiamatelo “Coming Out”. sembra essere il primo su ANDDOS.

Fonte: ANDDOS NEWS