Accogliamo con favore il provvedimento del Tribunale per i minorenni di Roma che ha riconosciuto l’adozione del figlio del partner di una coppia omosessuale. Cosi la stepchild adoption, stralciata dal ddl sulle unioni civili omosessuali approvato dal Senato lo scorso febbraio, entra nel nostro ordinamento attraverso le maglie del diritto e l’applicazione che la magistratura fa della legge sulle adozioni.
Un risultato importante e significativo perchè il vuoto normativo non coperto dal legislatore nazionale viene colmato dall’opera creatrice della giurisprudenza che ha invece come obiettivo primario l’interesse preminente del minore alla conservazione delle relazioni affettive.
Sotto questo profilo dunque non va osservata esclusivamente la situazione di “attuale” benessere psico-fisico del minore ma anche e soprattutto la prognosi circa il processo formativo della sua personalità nell’ambito di una coppia omoparentale, questione riguardo alla quale vi sono numerosi studi scientifici che hanno confermato come non sussistano differenze significative tra figli di genitori omosessuali e di quelli eterosessuali.
Tale valutazione prescinde dunque da qualsiasi riferimento all’orientamento sessuale, in quanto è correttamente ancorata alle effettive capacità genitoriali espresse della coppia.
Auspichiamo dunque che vi saranno altre pronunce simili in altri tribunali d’italia affinchè la stepchild adoption diventi una realtà.
Avv. ti Francesca Di Muzio e Antonio Bubici
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Fonte: ANDDOS NEWS